L’organetto diatonico ha il suo più importante e tradizionale centro produttivo in Italia, nelle Marche,
nella Val Musone, precisamente nel territorio di Castelfidardo e Recanati.
Dopo aver lavorato in passato all’interno di fabbriche di fisarmoniche e organetti, oggi la mia attività
principale è quella di far sì che la Val Musone divenga anche un importante centro culturale dell’organetto
anzi che ritorni ad esserlo. Infatti se oggi l’organetto è diffusissimo e tradizionale ad esempio in Bretagna, Irlanda e nei Paesi Baschi (con le tipiche varianti organologiche locali), bisogna essere coscienti del fatto che quando in questi luoghi il nostro strumento doveva ancora arrivare o doveva ancora diffondersi così capillarmente, nella mia terra, nelle Marche, già era lo strumento principale della musica tradizionale ed era presente in moltissime famiglie contadine assieme agli strumenti di lavoro e agli oggetti rituali. Ad un certo punto da noi il flusso della tradizione si è affievolito, a volte si è interrotto, ed il folk revival storico della regione ha avuto altri obiettivi, sicuramente non quello di far riprendere vigore a questo fluire della tradizione tramite l’organetto.
Quello che sto facendo da qualche anno è proprio questo, cercare di rinvigorire la nostra antica
tradizione relativa agli organetti ma anche agli … organettisti.
Attualmente tengo lezioni di organetto presso la Civica Scuola di Musica “Paolo Soprani” di Castelfidardo:
nessun altro luogo sarebbe più evocativo di questo per un corso di organetto! Il mio corso inoltre è il
primo ad essere istituito ufficialmente a Castelfidardo.
Nelle lezioni percorro con i miei allievi tre strade: quella empirica e tradizionale dell’approccio
istintivo e gestuale all’organetto; quella pragmatica dell’uso di tutte le intavolature più diffuse
negli ultimi anni in ambito internazionale; quella classica della lettura musicale su pentagramma e
della conoscenza teorico pratica di quello che si può fare con lo strumento, a prescindere da quello
che normalmente si fa.
Mi piace dire - divertendomi nel tradurre letteralmente in italiano dei termini utilizzati in altre
lingue per indicare l’atto del produrre suoni - che i miei allievi devono saper fare quanto segue: